ACCADDE UNA NOTTE
Una delle prime commedie “on the the road”, un cult senza tempo di umorismo e
sentimento
Per tutti quelli che vogliono vedere la
madre di tutte le commedie romantiche
Una ricca ereditiera, Ellie Andrews, scappa dallo
yacht del padre a Miami per raggiungere l’aviatore King Westley che il padre le
impedisce di sposare.
Sul pullman per New York conosce un giornalista, Pietro Wayne, il
giovane, rimasto senza lavoro, decide di aiutare la ragazza a scappare sperando
di assicurarsi uno scoop esclusivo.
Ellie però ha un bel caratterino e i due passeranno il resto del viaggio
a bisticciare ma dopo tanti imprevisti, alla fine, si innamoreranno.
Film diretto da Frank Capra del 1934. Il copione è ’ tratto da una novella, “Night Bus” di Samuel Hopkins
Adams che era apparsa su Cosmopolitan.
Fu il primo a
vincere ben 5 oscar ( miglior film, regia, attore e attrice protagonisti,
sceneggiatura).
Un successo inaspettato per una pellicola che non
era ben vista dai produttori e che era stata rifiutata da molti attori. Le
riprese durarono solo quattro settimane per riuscire a rientrare nel budget
limitato (circa 325000 dollari) e si
svolsero in larga parte su strada con improvvisazione.
Questa commedia segna una svolta nel mondo
cinematografico. Grazie alle intuizioni visionarie del regista, è il prototipo
di un nuovo genere, quello in cui due
personaggi che non si sopportano, dopo
varie e assurde peripezie, finiscono per innamorasi. Così come anche il tema del viaggio verrà riproposto
innumerevoli volte negli anni seguenti. Nel
cast troviamo un giovanissimo Clark
Gable agli albori della sua carriera. Quando “Accadde unanotte” uscì nelle sale
l’attore destò scalpore per il
passaggio in cui rimaneva a torso nudo
dopo essersi tolto la camicia . Mentre l’attrice Claudette Colbert è ricordata
per la famosa scena in cui per fare l’autostop, invece che alzare il pollice
mostra la giarrettiera e ferma un’auto
mostrando a Gable il potere del fascino femminile. Dei piccoli input maliziosi
che danno quel quid in più alla sceneggiatura.
Capra, con geniale semplicità, ha realizzato
una commedia in bianco e nero
intramontabile, un classico moderno e contemporaneo. Un capolavoro di sottile
ironia e sentimentalismo.
UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO
un tormentato viaggio
sensoriale nel mondo delle emozioni più
nascoste
Per tutti quelli che non vogliono perdersi uno dei più grandi
capolavori di Elie Kazan
Blanche Dubois è una vedova frustrata e repressa attratta
dall’alcol e dal sesso che nasconde le
sue perversioni dietro una facciata di donna rispettabile e sofisticata..
Blanche, rimasta senza casa a causa della sua condotta discutibile, va ad
abitare a New Orleans in un modesto
appartamento dove vive la sorella, Stella insieme al cognato Stanley.
Quest’ultimo è un uomo rozzo e violento che mal sopporta la compagnia di
Blanche e dei suoi modi civettuoli. La donna è attratta e allo stesso tempo
spaventata dalla brutalità dell’uomo.
Cerca di farsi sposare da Harold, un gentiluomo ma Stanley mette in
guardia l’amico rivelandogli i suoi sospetti e quello che ha scoperto sul suo
torbido passato. Blanche, dopo l’improvviso allontanamento di Harold ha un
violento scontro con Stanley che finisce con uno stupro e con il suo totale
abbandono alla follia.
Film del 1951, tratto
da un dramma di undici scene di Tennesse William. Ebbe ben nove nomination agli
oscar e vinse tre statuette, oltre ad
altri numerosi prestigiosi premi.
Elie Kazan decise di
portare sulla scena l’opera (pensata inizialmente solo per il teatro),
utilizzando il metodo Stanislanvskij. Il regista concentrò l’attenzione sul
pathos, cercò di trovare delle
somiglianze tra l’attore e il suo
ruolo puntando sull’immedesimazione e
l’esternazione dei sentimenti. Rappresentò i flashback senza immagini ma come voci,
pensieri che riecheggiavano nella mente del personaggio accompagnati da una
straordinaria attenzione al linguaggio del corpo, alla gestualità e alla
fisicità. Riuscì ad evitare la rigida censura dell’epoca attraverso un sottile
gioco di scene allusive ma mai esplicite.
Nel cast troviamo due grandi nomi della Hollywood anni 50:
Marlon Brando e Vivien Leigh(la Rossella di “Via Col Vento”).Il primo
interpreta la parte del violento e rude Stanley. In questo film Brando sfoggia
un fisico muscoloso e canottiere attillate, un’ immagine sensuale da “bello e
maledetto” che gli aprirà le porte del
successo. Vivien è, invece,la fragile e folle Blanche e per questa parte, che recitò con tanta passione, si portò a
casa l’oscar nel 1952. Questi ruoli segneranno, non solo la carriera dei due
attori ma anche la loro vita privata. Infatti, per ironia della sorte, il loro
temperamento nel mondo reale fu molto vicino a quello di Stanley e Blanche.
Marlon Brando diventò uno “sciupa
femmine”, accusato anche di violenza e
brutalità dalle sue compagne. Per Vivien Leigh, invece il ruolo di Blanche
divenne un’ossessione. L’attrice infatti, famosa per il suo carattere
difficile, aveva cominciato a soffrire di una forte depressione dopo il
matrimonio con il suo grande amore, Laurence Olivier. Pare che dopo aver
recitato in “un tram che si chiama desiderio” si immedesimò a tal punto nella
parte che il suo equilibrio psichico ne risentì. Si racconta persino che poco
prima di morire sostenesse di chiamarsi Blanche Dubois.
“Un tram che si
chiama desiderio” è una pellicola che sconvolge e coinvolge. La cinepresa buca
lo schermo e penetra nella psiche dei personaggi, nei loro pensieri, amplifica
e trasmette il profumo dei segreti, l’odore del sudore, dell’alcool e della
disperazione.
Un cult unico e appassionante che supera le barriere
dell’ipocrisia e della tradizione.
SPECIALE JAMES DEAN
IL GIGANTE
Un colosso tra i film cult, una saga
familiare alla “via col vento”
ambientata nelle sterminate praterie Texane
Per tutti quelli che non vogliono perdersi
l’ultimo film di James Dean
Bick Benedict, un ricco allevatore di bestiame texano, sposa Leslie Lynnton, una bella ragazza del
Maryland. Leslie segue il marito in Texas nella sua tenuta. All’inizio la
giovane donna fatica ad abituarsi alle abitudini texane e all’ostilità della
cognata, ma con il tempo e la tenacia supera le difficoltà e da’ alla luce tre figli. Bick è un uomo all’antica, ancorato ai suoi valori
e non si riesce a adattare ai cambiamenti del mondo economico e sociale. Quando
i figli, ormai divenuti adulti, si rifiutano di continuare il lavoro nella
fattoria per seguire altre strade Bick
non riesce ad accettarlo, questo suo atteggiamento retrogrado porta gravi
problemi economici alla sua attività.
Uno dei braccianti, Jett Rink, un tipo
arrogante e ambizioso si invaghisce, senza essere corrisposto di Lesile, la moglie del
suo padrone. Brick non ha molto riguardo per il cocciuto ragazzo mentre la
sorella di lui gli è affezionata tanto
che, dopo la sua morte, avvenuta per una
caduta da cavallo, gli lascia in eredità un terreno. Qui Jett scopre un
giacimento di petrolio che lo rende ricchissimo e per vendicarsi dei
comportamenti burberi di Brick seduce Luz, la sua terzogenita.
Film del 1956, liberamente tratto
da un romanzo di Edna Feber e diretto da
George Stevens, ha avuto 10 nomination agli oscar e ne ha vinto uno come
miglior regia.
Nel cast ci sono alcuni fra i più grandi attori della Hollywood
degli anni 50 e 60 come Elyzabeth Taylor (Leslie Benedict), Rock Hudson (Bick
Benedict)e James Dean (Jett Rink).
Questo è il terzo e ultimo film famoso in cui
compare James Dean che è morto poco prima della fine delle
riprese in un tragico incidente automobilistico. Dopo il grande successo avuto
con “La valle dell’Eden” e “Gioventù bruciata”, qui dà la sua ultima grande
prova di bravura nell’interpretare l’ambizioso Jett Rink, un bracciante che verrà distrutto dalla sua ossessione per
la ricchezza e per la rivalsa sociale,
diventando il vero protagonista e offuscando gli altri attori. Dean, il
bello e maledetto dal ciuffo ribelle, ha sempre impersonato, nella
sua breve carriera, personaggi drammatici tormentati e infelici, in cui, lui
stesso ha ammesso, in parte si rispecchiava. Quell’oscuro male di vivere che aleggiava come
un ombra su di lui e lo sguardo malinconico sembravano presagire il suo tragico destino.
Anche se si potrebbe pensare che
“Il gigante” debba il suo titolo all’ascesa sociale del personaggio di Dean, in
realtà si riferisce al Texas, lo stato
più grande degli Stati Uniti, luogo dove
sono ambientate le scene (girate nella cittadina di Marfa).
Il film racconta le vicende della
famiglia Benedict dalla gioventù alla vecchiaia dilungandosi, a volte
eccessivamente, nei particolari. Tante sono le tematiche che vengono trattate:
come il razzismo, lo schiavismo, i conflitti generazionali, gli effetti del progresso
economico….
L’unica pecca è la durata eccessiva, più di tre ore, un polpettone che solo i veri appassionati
possono guardare con attenzione dall’inizio alla fine senza assopirsi.
Nell’afoso e selvaggio Texas
un’appassionante ritratto storico- sociale di una famiglia di allevatori e
degli effetti devastanti di un’ ossessiva avidità.
Un melodramma epico, un”gigante”
cinematografico che consacra la carriera di James Dean.
SISSI LA
TRILOGIA
("la principessa Sissi", "Sissi la giovane imperatrice", "Destino di un imperatrice")
("la principessa Sissi", "Sissi la giovane imperatrice", "Destino di un imperatrice")
La vita di
una principessa diventata leggenda raccontata in modo roseo e poco veritiero
Per tutte le
appassionati di principesse
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Film degli anni 50 in cui Sissi è interpretata da una
talentuosa, bellissima e appena 18enne Romy Schneider.
I films raccontano la vita della ribelle principessa
Elisabetta di Baviera descrivendola come una ragazza solare che si spegne poco
a poco, intrappolata dal rigore della
vita di palazzo per amore del suo uomo mai troppo presente.
Tre pellicole leggere in cui vengono tralasciati alcuni
aspetti importanti del carattere di Elisabetta come i suoi vizi, la sua ossessione per l’aspetto estetico e per
la ginnastica.
La trilogia ha una linea femminista, gli uomini sono
perfetti inetti, figure ridicole di cui
burlarsi, per esempio il Granduca Massimiliano di Baviera, padre di Sissi, non è altro che un goliardico compagno di
bevute bavarese, mentre il padre di Francesco Giuseppe si finge sordo per non
ascoltare i rimproveri di sua moglie, l’arciduchessa Sofia. Sembra che proprio quest’ultima guidi
l’impero Austriaco manipolando l’inutile
e insignificante figlio Francesco Giuseppe come un burattino.
Sissi non accetta le
regole, vuole passare le sue giornate a cavallo, andare a caccia e con la sua intraprendenza, nonostante il
parere contrario della suocera e del marito,
cerca di trovare un accordo con l’Ungheria sfruttando, a modo suo, il potere politico
che il ruolo di imperatrice le
conferisce.
La vita di una principessa diventata leggenda raccontata in
modo roseo e non troppo veritiero.
Un classico amato dal
pubblico, una serie zuccherosa e ironica
che rappresenta Sissi come un’ ingenua e spensierata Heidi
di Baviera amante degli animali, uno spettacolo divertente e leggero.
VIA
COL VENTO
“Il”
film per eccellenza campione di
incassi; una ventata indimenticabile di amore, guerra e frasi memorabili
Per
tutti quelli che vogliono vivere alla giornata e non sanno resistere al fascino della
travagliata storia d’amore tra Rhett e Rossella Ohara
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Rossella
Ohara è una viziata ed egoista ragazza benestante del Sud degli Stati Uniti.
Vive spensierata a Tara, la giovane è
corteggiata da molti pretendenti ma lei non ha occhi che per Ashley, un ragazzo
d’onore che è fidanzato con la mite e gentile Melania Hamilton.
La ragazza, incurante delle convenzioni sociali, si dichiara a lui ma viene respinta. Per ripicca sposa il fratello di Melania, Carlo anche se non lo ama, poco dopo inizia la guerra di secessione e tutti gli uomini sudisti si arruolano. Carlo Hamilton muore in battaglia rendendo Rossella una vedova felice. Per distrarla dal “finto” lutto la madre decide di mandarla per un periodo a Atlanta. Qui rivede il generale Rhett Butler, un arricchito scaltro e dalla dubbia fama che aveva già conosciuto a una festa. Rhett proverà in tutti i modi a conquistare Rossella ed a farle scordare la sua ossessione per Ashley ma non sarà facile. Solo dopo la povertà patita nel dopoguerra, un altro finto matrimonio di convenienza e un lutto la cocciuta Rossella si renderà conto dei sentimenti che prova per Rhett.
La ragazza, incurante delle convenzioni sociali, si dichiara a lui ma viene respinta. Per ripicca sposa il fratello di Melania, Carlo anche se non lo ama, poco dopo inizia la guerra di secessione e tutti gli uomini sudisti si arruolano. Carlo Hamilton muore in battaglia rendendo Rossella una vedova felice. Per distrarla dal “finto” lutto la madre decide di mandarla per un periodo a Atlanta. Qui rivede il generale Rhett Butler, un arricchito scaltro e dalla dubbia fama che aveva già conosciuto a una festa. Rhett proverà in tutti i modi a conquistare Rossella ed a farle scordare la sua ossessione per Ashley ma non sarà facile. Solo dopo la povertà patita nel dopoguerra, un altro finto matrimonio di convenienza e un lutto la cocciuta Rossella si renderà conto dei sentimenti che prova per Rhett.
Film del
1939 diretto da Victor Fleming e
distribuito dalla Metro Goldwing Mayer vincitore di ben 10 oscar tra cui quello
di miglior film.
Il
produttore, David O’ Selzinck, ebbe l’idea
di trarre la sceneggiatura dal popolare romanzo di Margareth Mitchell.
La
lavorazione fu faticosa e meticolosa. Era l’epoca d’oro di Hollywood in cui il
divismo e l’esagerazione erano all’ordine del giorno. Selzinck voleva fare un’opera che raccontasse un importante
periodo storico americano e al tempo stesso, una grandiosa storia d’amore; per
realizzare questo ambizioso progetto impiegò circa due anni. Furono allestiti 90
set e impiegate più di 2400 comparse con
una grande attenzione ai particolari e una carenza di tagli di scene. Il risultato è un polpettone di ben 222
minuti, un record anche per un’epoca in
cui la cinematografia era prolissa.
La prima
proiezione di “Gone with the Wind” avvenne ad Atlanta nel 1939, riscosse un
grande successo in tutto il mondo ed è stato campione assoluto di incassi in
dollari fino al 1970.
Nel
cast celebre è l’interpretazione di Clark
Gable. E’ unico e inimitabile Il fascino
,l’arroganza e i l cinismo tagliente del suo personaggio: Rhett Butler.
L’attrice
Vivien Leight è Rossella Ohara (la parte
, in un primo momento, doveva essere assegnata a Bette Davis). Una figura complessa; la
protagonista dell’intera vicenda che con la sua cocciuta testardaggine e la sua forza
impetuosa elargisce perle di saggezze tra un matrimonio finito e l’altro.
Non si può
non citare la Mami, interpretata da Hattie MacDaniel che, grazie a questa
parte, è stata la prima attrice di colore a ottenere un oscar. La divertente e severa tata
extra-large dai marcati lineamenti negroidi e dalla voce maschile riveste un
ruolo importante; è la fedele serva
della ribelle Rossella ed è l’unica che riesce a tenerle testa. Con la sua goffaggine e i suoi modi diretti è un personaggio quasi comico che alleggerisce la visione della pellicola.
La "love story" tra Rhett e Rosella è sicuramente la più famosa e di
successo del modo cinematografico così come
le frasi diventate dei veri e
propri tormentoni come: il “domani è un altro giorno” di Rossella o il
“francamente me ne infischio” di Rhett.
Il motivo
principale della colonna sonora è stato
scritto da Max Steiner. Una musica che non passa inosservata durante la visione
e rimane impressa nella mente dello spettatore.
Sullo sfondo
della guerra di Secessione la tormentata
storia d’amore tra Rhett e Rossella; una
coppia infelice divisa tra amore e odio che si avvicina e si allontana
trascinata da un vento di emozioni contrastanti.
Un cult
immortale, un travolgente e coinvolgente melodramma raccontato con storia, cinismo, sentimento e saggezza.
SPECIALE SANDRA DEE
BIOGRAFIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Sandra_Dee
SCANDALO
AL SOLE
Un
melodrammatico racconto scandaloso di tradimenti e passionali amori estivi
Per
tutti quelli che hanno voglia di mare e sono curiosi di sapere da dove ha
origine la celebre melodia di Max
Steiner
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Molly e
Johnny si innamorano e anche tra il
padre di lei e la madre di lui si
riaccende la passione.
Quando la
situazione viene scoperta desta scalpore.
Ken e Sylvia decidono di divorziare dai rispettivi coniugi e sposarsi.
Nonostante l’imbarazzo per il matrimonio tra i loro genitori i due ragazzi
rimangono uniti.
Film del
1959 diretto da Delmer Daves. E’
ricordato soprattutto per l’armoniosa colonna sonora realizzata dal compositore
Max Steiner che fu un vero successo negli anni 60 facendo sognare e ballare
tanti innamorati nelle caldi notti
estive.
Una
pellicola in cui Sandra Dee si cimenta nel ruolo di “fidanzatina d’america” senza però la
consueta pura ingenuità che caratterizza, in genere, i suoi personaggi. Qui
infatti è una ragazzina che si lascia
andare alla passione per il suo amato. Questa pellicola fece scalpore negli anni 50 e fu definita scandalosa perché
anche se non c’ erano scene esplicite, lasciava intravedere il dubbio di rapporti intimi tra i due giovani
ragazzi. Inoltre, i tempi non erano abbastanza maturi per accettare senza
censura la relazione fedifraga tra Ken e Sylvia e il divorzio, un’istituzione
giuridica che, in quegli anni, non era vista di buon occhio. Un rigido
moralismo puritano e ipocrita che oggi
fa sorridere.
Due coppie,
due generazioni a confronto, cullate dal suono delle onde del mare, si lasciano travolgere dall’irresistibile
fascino dei passionali amori estivi.
PRENDILA E’ MIA
e disavventure di un padre
apprensivo alle prese con una figlia indipendente e vivace raccontate in
un’allegra commedia per tutta la famiglia
Per tutti
i papà che non vorrebbero mai veder crescere le loro bambine
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La piccola Mollie è ormai cresciuta ed è pronta per fare le sue esperienze. Così decide di andare al College e in seguito, a Parigi per imparare a dipingere. Il padre, il rispettabile avvocato Frank Michelson, fraintende le lettere inviatele dalla figlia e crede che Mollie si trovi in difficoltà così la segue all’università e in Francia. Il pover’ uomo si troverà coinvolto in una serie di guai e situazioni equivoche che lo porteranno a coprirsi di ridicolo. Una volta trovata Mollie il malinteso viene chiarito e il signor Michelson scopre che la ragazza non ha corso nessun pericolo; è felice e innamorata di un ragazzo francese.
Film del 1963 diretto da Henry
Koster. Nel cast oltre a Sandra Dee, definita dai più “la fidanzatina d’america”
per i suoi tanti ruoli da ragazzina, va ricordato James Stewart che veste i
panni dell'avvocato Frank Michelson. L’attore
(famoso protagonista di “La vita è meravigliosa”) con le sue gag, il suo talento e la sua
ironia dà un po’ di brio a questa commedia leggera e convenzionale.
Nonostante la pellicola sia degli
anni 60 le preoccupazioni paterne per l’emancipazione delle figlie sono un tema ancora attuale. D’altronde quello del padre geloso è uno stereotipo senza tempo che esiste da sempre e che ha dato spunto a tante sceneggiature nel mondo cinematografico.
Satira paradossale e senza troppe
pretese che ironizza sui possibili effetti collaterali di un ipocondriaco
e ansioso amor paterno.
DIMMI
LA VERITA’
Un’
allegra e tenera commedia sull' esperienza universitaria e di civiltà di una semplice e ingenua ragazza di umili origini cresciuta su un fiume
Per
tutti quelli che vogliono vedere Sandra Dee
destreggiarsi in una prova di dialettica e simpatia
Hamina è una
ragazza di umili origini, è stata cresciuta dai
nonni in campagna, dopo la morte della
nonna e l'arresto del nonno per commercio illegale di whisky, la ragazza, rimasta sola,
decide di iscriversi all’università per imparare a parlare correttamente. Pur
non avendo precedenti esperienze di istruzione la comprensiva preside del
college di Seminola le permette di frequentare i corsi. Hamina si cerca un lavoro per mantenersi agli
studi e le viene indicato il posto di dama di compagni di un’anziana e scorbutica
ricca signora Annie Call . La ragazza riesce a conquistare la difficile signora
tanto che l’anziana, desiderosa di
libertà dalla noia della sua grande casa vuota, decide di trasferirsi, di
nascosto dalla nipote che disapproverebbe, sul barcone di Hamina. Le due
diventeranno grandi amiche e Hamina
all’università conoscerà l’arte della dialettica e scoprirà l’amore per
il professor Tom Freeman.
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Film del
1961 diretto da Harry Keller. Il titolo è tratto dalla canzone: “Tammy tell me
true” di Dorothy Squires che Sandra Dee canta lei stessa in una scena.
E’ una
commedia leggera, senza troppe pretese con una straordinaria interpretazione di
Sandra Dee. L’attrice infatti, si immedesima alla perfezione nella parte. Si esprime con un linguaggio
dialettale antiquato e inusuale accompagnato da buffi atteggiamenti per
sottolineare l’ingenuità e l’ignoranza di Hamina.
La sua
esperienza all’università è come quella di un bambino che ogni giorno fa una
nuova scoperta; con sguardo sorpreso osserva le consuetudini dei ragazzi e della civiltà. Molti la scherniscono per la
sua eccentricità nel vestire e nell’esprimersi. Solo la signora Call e il
professor Freeman le sono vicini e capiscono il grande valore di quella ragazza
dal cuore buono e puro, senza pregiudizi o malizia.
Hamina è
l’unica persona che tiene veramente alla signora Call e riesce a farla
divertire riportando un po’ di allegria nella sua triste vita.
Una ragazza
semplice di campagna fa il suo ingresso all’Università desiderosa di istruirsi
e imparare. Alla fine, però, l’insegnamento più importante è lei a darlo agli altri
dimostrando che la vera saggezza viene dalle esperienze quotidiana di vita e
dal cuore: una lezione di umiltà, amore,
sincerità che nessun libro potrà mai
spiegare.
QUELLO
STRANO SENTIMENTO
Una
commedia su menzogne e equivoci
immobiliari che ostenta tanta buona
educazione e poco buon senso
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Per
tutti quelli che sono fans della coppia Dee- Darin
Joan Howell
è un’aspirante attrice che per
mantenersi, in attesa di avere un’occasione nel mondo dello
spettacolo, fa la cameriera per un’agenzia e rassetta alloggi di uomini d’affari senza conoscerne i
proprietari. Incontra un uomo, Tom, i due cominciano a frequentarsi ma lei non
le rivela la sua umile attività lavorativa e gli
fa credere di vivere in un bell’
appartamento dove la ragazza fa le pulizie perché si vergogna del misero monolocale che
divide con un’amica. Dato che il proprietario di casa ha comunicato di
trattenersi fuori città Joan decide di
godersi per un periodo il loft e si trasferisce lì con un’amica. Il caso vuole
che sia proprio Tom il suo datore di lavoro e il padrone
dell’appartamento, l’uomo per un contrattempo ha deciso di trattenersi in città
e incuriosito dalle strane bugie della ragazza decide di stare al gioco e non
le rivela nulla.
I problemi
arriveranno quando Joan scopre la verità e decide di vendicarsi con Tom.
Film del
1965 che consacra la coppia Dee –Darin che sono stati uniti nella vita come sullo
schermo (si erano conosciuti sul set di “Torna a Settembre”).
Questa
commedia si discosta un po’ dallo schema tradizionale: mentre infatti in genere
è ben chiaro il personaggio che è in
torto qui non si riesce a capire chi inganna chi e da
che parte stia la ragione lasciando libero lo spettatore di farsi una propria
opinione e scegliere da che parte
schierarsi: se da quella di Joan,
inquilina abusiva o di Tom che nasconde la sua vera identità.
La pellicola però in alcuni punti rasenta l’assurdo: Tom non vuole rivelare di
essere il proprietario della casa per non ferire i sentimenti di Joan; un bon ton un po’ forzato anche per il
migliore gentiluomo.
I dialoghi
sono spassosi con velati doppi sensi e
gag spiritose e mai volgari.
Un intricato
tiremmolla di bugie e buone maniere
raccontato con tanto brio e un po’ di banale ripetitività.
VORREI
NON ESSERE RICCA
Divertente
commedia degli equivoci con un arzillo nonno che si improvvisa cupido della
situazione
Per
tutti quelli che vogliono sorridere di gusto di una serie di situazioni
spassose create da un ambiguo scambio di persona
Philip Dulaine,un
anziano miliardario, ha avuto un infarto e sembra essere gravemente malato.
Chiede come ultimo desiderio alla nipote,Cinzia, di poter conoscere al più presto il suo fidanzato, Warren. Quest’ultimo però è impossibilitato a
raggiungerla nell’immediato così la ragazza chiede a un giovanotto appena
conosciuto, Paul, di fingersi Warren per
far felice il nonno.
L’anziano si
ristabilisce ma decide di non dire niente alla nipote e continua a fingersi
moribondo per poter tenere d’occhio il ragazzo di Cinzia. I guai iniziano
quando arriva nella villa di famiglia il vero Warren.
Film del
1964 diretto da Jack Smith.
Sandra Dee è
Cinzia, una ragazza ricca e scrupolosa che non vuole essere amata per il suo
denaro.
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L’uomo cerca
di aiutare l’amata nipote Cinzia a scegliere l’uomo giusto per lei e per
giudicare i suoi sentimenti, presta attenzione ai piedi; secondo la sua
singolare teoria infatti, di fronte al vero amato la ragazza si sarebbe levata
involontariamente le scarpe.
A far da
contorno tanti personaggi minori, come, per esempio, la noiosa infermiera che
il vecchio uomo d’affari non sopporta, che aiutano a tenere alto l’humor.
La rivalità
tra Warren e Paul che si contendono la stessa donna è un clichè
ma la banalità del tema è
stemperato dalle battute divertenti e da spassosi malintesi. Anche l’espediente
dello scambio di persona non è una novità ma
nonostante non sia innovativo, è comunque ben riuscito.
Una divertente commedia che sfrutta a sua favore
stereotipi già visti nel mondo del cinema con astuzia, semplicità e ironia.
COME
SPOSARE UNA FIGLIA
Brillante
parodia dell’etichetta dei salotti britannici e dei matrimoni combinati
Per
tutti quelli che cercano un buon partito per la prole
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Durante il
suo soggiorno Sheila cerca di far debuttare Jane ma la giovane si ribella alle rigide
regole dell’alta società e si innamora di un batterista.
Film del
1958 diretto da Vincent Minnelli. Sandra Dee interpreta Jane, una ragazza
ribelle tutto pepe e senza peli sulla lingua che sa il fatto suo. Viene
evidenziato il divario tra l’America progressista e l’Inghilterra
conservatrice.
Il personaggio
più divertente è sicuramente quello di Jimmy (Rex Harrison), il padre di Jane.
L’uomo è spossato e annoiato dai continui balli che organizza la moglie e invece che opporsi all’amore libertino di
Jane la appoggia in segreto per non contraddire apertamente Sheila.
Nel cast
troviamo anche Angela Lansbury (famosa
per la serie “la signora in giallo”) nei panni di Mabel un’amica pettegola di
Sheila alla ricerca di un buon partito per la figlia.
Una
pellicola ironica e anticonformista; i dialoghi sono briosi e spumeggianti e il
ritmo è incalzante.
Satira
del galateo dei salotti londinesi e
della disperata ricerca di accasare le figlie in età da marito che ricorda le
opere di Jane Austen.
IL VIALE DEL TRAMONTO
Un dramma sulla fugacità del tempo e del successo
Per tutti quelli che vogliono vedere un melodrammatico noir sul tramonto di una diva di Hollywood
Norma Desmont è un’anziana attrice del film muto, la donna, ormai dimenticata dal mondo del cinema, trasforma la casa in un mausoleo di ricordi di gloria tappezzandola di sue foto. Vive da reclusa con la sola compagnia del fedele maggiordomo, si rifiuta di seguire le nuove mode e l’avanzare del progresso incurante del passare del tempo.
Un giorno Joe,un giovane e disoccupato sceneggiattore di Hollywood, si trova per caso davanti alla villa decaduta e trascurata di Norma che crede disabitata. L’anziana ex star lo ingaggia per visionare un copione scritto da lei incentrato sul personaggio di Salomè trattenendolo nella sua desolata dimora. La donna, malata di mente, si invaghisce del giovane, lo mantiene e cerca morbosamente di isolarlo dal resto del mondo.
Un melodramma di Billy Wilder del 1950, ebbe 11 nomination all’oscar e vinse tre statuette (sceneggiatura, scenografia e musiche).
E’ un film molto apprezzato dalla critica e degna di nota è l’interpretazione della protagonista da parte dell’attrice Gloria Swanson.
Un noir angosciante che racconta la fugacità del successo e del tempo. Nora Desmonds è una grandissima diva del film muto che non vuole arrendersi e accettare di invecchiare. Vive nel passato rifugiandosi nella memoria dei momenti di gloria, rinchiusa nella sua prigione dorata di ricordi.
L’ex star di Hollywood è una persona sola che desidera disperatamente essere amata e si aggrappa al giovane scrittore cercando il suo affetto.Un desiderio folle e morboso che la porta a gesti sconsiderati. La sua depressione le fa alternare momenti di gioia e euforia a momenti di dolore e tristezza. Disprezza il cinema moderno e il technicolor perché lo vede come una minaccia; il suo è uno straziante tentativo di fermare il cammino di Chronos.
Uno sguardo sul lato oscuro del patinato mondo di Hollywood.Il grande cinema può offrire fama e notorietà a un’ attrice nel fiore degli anni brava e attraente ma inesorabilmente, una volta raggiunto l’apice del successo, una volta che l'ha ingolosita con agi, pregi e l’ammirazione dei fan, la riporta nel mondo reale, sposta beffardo la macchina da presa su un’ altra nuova e più fresca star. Un cerchio della vita amaro da accettare e il delirio di onnipotenza di una diva che vuole vivere per sempre giovane e famosa.
Una pellicola in bianco e nero, un classico che racconta la fragilità del successo e il tramonto di un’artista.
SPECIALE DORIS DAY
Jim Gannon è
il caporedattore di un importante quotidiano di New York City. L’uomo rude e
cinico, non crede nell’utilità dell’istruzione per un buon cronista e ritiene
che per svolgere la professione occorra la pratica sul campo. Si viene a
scontrare con Erica Stone, una docente di una scuola serale di giornalismo, infatuatosi di lei le nasconde la sua vera
identità e si finge uno studente per conquistarla. La donna collabora il
professor Hugo Paine, un sociologo acculturato con cui sta scrivendo un libro.
Jim è geloso e credendo che tra i due ci
sia del tenero, cerca di mettere in difficoltà lo studioso. Nonostante le
divergenze di opinioni tra Jim e Erica alla fine tra i due nasce l’amore.
donnaiolo piacente e scaltro, è costretta a sentire le serenate sdolcinate che intona alle sue spasimanti
in linea. La donna, nonostante non
l’abbia mai incontrato non lo sopporta così Brad decide di presentarsi sotto
falso nome per corteggiarla. Jan scopre l’inganno e va
su tutte le furie.
Una commedia degli equivoci per ipocondriaci
Per tutti i malati immaginari
BIOGRAFIA: http://it.wikipedia.org/wiki/Doris_Day
DIECI
IN AMORE
Una
demagogica e divertente commedia
sull’etica giornalistica
Per
tutti quelli che vogliono vedere uno spaccato dell’istruzione e della pratica
giornalistica degli anni 50
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Film del
1958 diretto da George Seaton, ebbe due nomination all’oscar: come miglior
sceneggiatura e G. Young fu nominato per
la brillante interpretazione del professore Hugo Paine come miglior attore non
protagonista.
Doris Day è
un po’ sottotono; è un insegnante
convinta dei suoi ideali ma meno combattiva e sorridente del solito.
A tenere
alto l’humor ci pensa Clark Gable che veste i panni del protagonista Jim
Gannon. L’interpretazione del personaggio spavaldo e arrogante ricorda un po’
la sua performance di Red in “Via col vento”. L’esperimento della coppia Gable- Day
è un vero successo. I due, infatti, pur avendo idee differenti, si
compensano a vicenda creando una
perfetta armonia.
Divertente
il triangolo equivoco con l’affascinante
professor Hugo Paine (G.Young), un terzo incomodo saggio e bizzarro che
fa sorridere.
L’importanza
dell’istruzione e della pratica nel
mondo della carta stampata, una lezione
di vita e di etica raccontata con amore e ironia.
IL LETTO RACCONTA
Una
sexy - comedy bon ton che ha lanciato il
successo della brillante coppia Day e Hudson
Per
tutti quelli che vorrebbero avere il telefono in comune con un affascinante
gigolò
Jan Morrow è un’arredatrice d’interni trentenne e
single, ha il telefono in comune con Brad Allen , un
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Commedia
campione d’incassi del 1959 che inaugurò il successo della coppia vincente
Day Hudson; per quest’ultimo fu la prima
esperienza come attore in questo fortunato genere cinematografico. Vinse un
oscar nel 1960 per la miglior sceneggiatura.
Il film è molto moderno per l’epoca, a partire dal
titolo; Il regista, Micheal Gordon, crea un
prudente mix di spregiudicatezza, allusioni e humor senza mai cadere nel
volgare.
La novità è
l’uso dello “split screen”; una tecnica che permette di frazionare lo schermo
in diverse inquadrature e vedere due scene differenti in
contemporanea. La parte più geniale e
cautamente sensuale è quando il regista
inquadra i due protagonisti al telefono
immersi nelle loro vasche da bagno che sembrano far combaciare i loro
piedi appoggiati specularmente sulla riga nera che separa le due immagini.
Non mancano
personaggi buffi e ridicoli come la bizzarra e ubriacona cameriera di Jan o lo sfortunato amico miliardario interpretato
da Tony Randall.
Una sexy
comedy bon ton che, come in una buona pellicola umoristica anni 60, diverte e ammicca maliziosa all’immaginazione
dello spettatore con velati doppi sensi.
AMORE
RITORNA
Satira
sul competitivo mondo della pubblicità in cui Doris Day e Rock Hudson si affrontano in una guerra di astuzia e inganno
Per
tutti quelli che vogliono vedere una Doris Day furiosa e vendicativa
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Carol
Templeton lavora per un’agenzia pubblicitaria a New York, cerca di ottenere informazioni sul
“Vip”, un misterioso prodotto reclamizzato dai concorrenti. Si reca
dall’ inventore, un rinomato chimico, per
cercare di scoprirne di più ma viene ingannata da Jerry Webster, uno scaltro impiegato dell’agenzia rivale di
cui aveva sentito parlare ma non lo aveva mai visto di persona. L’uomo si spaccia per lo scienziato
e comincia a corteggiarla per
ottenere idee e depistarla. Carol però scopre la verità, va su tutte le furie e decide di vendicarsi.
Commedia del
1961 diretta da Delbert Mann con Doris Day
che interpreta Carol Templeton, mentre Rock Hudson veste i panni di Jerry Webster e
Tony Randall, che si conferma nel ruolo
di amico impacciato e strambo ( l’attore era presente anche in “Il visone
sulla pelle”e “Non mandarmi fiori”), è il fobico capo di Jerry.
Il film è
un frizzante mix di bisticci e malintesi
con un' agguerrita Doris Day meno sorridente del solito. Il lieto fine è
scontato ma Jerry dovrà penare non poco
per conquistare Carol che è una donna
in carriera testarda e determinata. Un ruolo che si allontana un po’ da quelli
visti finora in cui l’attrice interpreta la parte della più o meno felice
perfetta mogliettina anni 50.
Divertente
satira sul mondo della pubblicità in cui Doris Day e Rock Hudson si affrontano
in una guerra di astuzia e inganno.
IL VISONE SULLA PELLE
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Una spassosa e brillante danza del corteggiamento con tanti tira e molla tra Cary Grant e Doris Day
Per tutte quelle che vogliono vedere come si potevano convertire gli scapoli incalliti al matrimonio negli anni 60
Cathy Timberlake è un ingenua ragazza single disoccupata, un giorno il ricco industriale Philip Shane, passando in macchina su una pozzanghera, le imbratta il vestito di fango. I due si conoscono, lei si innamora a prima vista e sogna già di sposarlo, lui, invece, le fa capire che non è assolutamente interessato al matrimonio ma la invita comunque ad accompagnarlo in un viaggio alle Bermuda, lei acconsente per cortesia. Niente andrà come previsto e Cathy darà del filo da torcere a Philip che finirà per innamorarsi e arrendersi alla vita coniugale.
Film del 1962 con Doris Day e Cary Grant; venne nominato per 3 Academy Awards per la miglior regia, miglior suon, miglior sceneggiatura originale. Vinse il Golden Globe come migliore Commedia.
Un a commedia divertente in cui non mancano gag spiritose e equivoci che fanno sorridere lo spettatore.
Nonostante la presenza di Doris Day e la sua consueta simpatia, la vera star di questo film è Cary Grant che veste i panni dello scapolo miliardario Philip Shane. L’attore dimostra tutto il suo fascino e il suo carisma con uno humor tagliente e delle battute ben piazzate e mai volgari, si rivela un gentleman raffinato e d’altri tempi, un’ icona di stile che lo rispecchia in tutti i suoi lavori.
Un’indecisa e impacciata Doris Day accompagna Cary Grant, un seducente miliardario, in una spassosa e brillante danza del corteggiamento tra tira e molla, malintesi imbarazzanti e velati ammiccamenti.
NON MANDARMI FIORI
Una commedia degli equivoci per ipocondriaci
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George è un ipocondriaco cronico che prende molte medicine per malattie immaginarie. Un giorno, mentre è dal medico per una visita di controllo, lo sente discutere al telefono con un collega la diagnosi di un malato terminale e si convince, a torto, di essere lui.
Sconvolto dalla notizia ne parla con l’amico Arnold e decide di non dare alla moglie, Judi la triste notizia ma per il suo bene, si dà da fare per trovarle un nuovo marito che lo sostituisca dopo il trapasso.
Una serie di malintesi porteranno, però, Judi a credere che George abbia un amante, il marito cercando di spiegarsi peggiora solo la situazione ma alla fine, riusciranno a chiarirsi.
Film del 1964 con l’interpretazione del grande Rock Hudson nei panni del fobico George mentre Doris Day è Judi.
I personaggi spiritosi, le gag e le paure di George fanno sorridere lo spettatore.
Una pellicola che pecca forse per l’eccesivo e macchinoso intreccio di fraintendimenti che in alcune scene, è quasi ridicolo.
Una commedia degli equivoci per ipocondriaci che esorcizza le assurde paure dei “malati immaginari”, ironizza sui malintesi coniugali senza tralasciare uno scontato lieto fine.
NON MANGIATE LE MARGHERITE
Per tutti quelli che amano le visioni rilassanti che mettono di buon umore con tanto spirito e pochi imprevisti
Larry Mackay è un famoso critico teatrale,sposato con l’amorevole Kate è padre di quattro vivaci figli maschi e a completare il quadretto famigliare c’è il bizzarro e fifone cane Dobo.
Larry, su consiglio della moglie, decide di trasferirsi in campagna con tutta la famiglia, la nuova dimora necessita però di lunghi lavori di restauro. I rumori fastidiosi degli operai e la distanza dalla città irritano il marito.
Per agevolare il lavoro di Larry, Kate gli consiglia di stare fino alla fine del restauro a New York ma la lontananza e alcuni equivoci sono la causa di battibecchi tra i coniugi che però nonostante tutto, si riconcilieranno.
Film del 1960 con un grande David Niven nei panni di Larry Mackay e la bionda Doris Day.
E’ un divertente ritratto di una famiglia caotica e bizzarra. I quattro figli sono delle vere pesti, ne combinano di tutti i colori e tra le tante, uno dei ragazzi mangia un mazzo di margherite ( da qui il titolo) e per giustificarsi dice alla mamma che lei non glielo aveva mai proibito. Il più piccolo, di pochi mesi, è chiuso in una gabbia perché sa aprire le porte con la chiave e il grande e peloso cane Dobo è un fifone che ha paura di tutto. A completare il quadro c'è l’esuberante nonna che è l’unica che riesce a tenere a bada i vivaci nipoti.
A fare da ago della bilancia nel totale caos famigliare è Kate; un esempio di equilibrata moglie e madre. La donna è decisa e pratica, organizza la vita domestica senza tentennamenti, affronta senza allarmarsi i continui disastri dei figli ed è una solida compagna e consigliera del marito.
La vita di Kate e Larry è frenetica, non mancano litigi e scontri ma sempre molto pacati, senza eclatanti scene di rabbia, solo dei brevi screzi che si concludono con amorevoli riconciliazioni. Questo rende la visione rilassante e divertente allo stesso tempo. E’ Un piacere raro che solo film come questo,vecchie commedie americane che raccontano famiglie genuine e semplici sanno trasmettere. Siamo, infatti, abituati alle commedie sentimentali recenti in cui, perlopiù, tutto si svolge velocemente con colpi di scena e scene strazianti e a volte, si desidera rallentare un po’ il ritmo e semplicemente riposare la mente davanti allo schermo con visioni rincuoranti.
Una pellicola che fa sorridere e mette di buon umore. Le disavventure di una famiglia disordinata e stravagante, di una coppia con figli spericolati e un cane fobico a carico, uno spettacolo di amore, quotidianità e genuinità.
QUEL CERTO NON SO CHE
Una divertente commedia sulle casalinghe e sul grande potere commerciale delle prime pubblicità in tv
Per tutti quelli che vogliono ridere dei pregiudizi maschili per il lavoro femminile
La moglie di un ginecologo,Beverly, è casalinga e madre, un giorno le viene proposto di lavorare in tv per pubblicizzare un sapone. Beverly accetta nonostante il parere contrario del marito che non riesce a capire il suo desiderio di realizzazione personale. Il lavoro si rivela più impegnativo del previsto, in poco Beverly diventa una star della tv e trascura per la carriera la famiglia. Il consorte, invidioso del successo della moglie, si scontrerà con lei per convincerla ad abbandonare l’impiego.
Una spumeggiante Doris Day interpreta Beverly, una moglie annoiata dalla vita casalinga che intraprende la carriera televisiva. Una scelta malvista dal marito perché anticonvenzionale per l’epoca; infatti, in quegli anni, le accasate donne borghesi si occupavano perlopiù solo dell’amministrazione delle faccende domestiche mentre erano gli uomini a portare a casa il pane.
Un film con una nota di femminismo che dipinge uno stereotipo che, anche se superato, desta qualche turbamento nel mondo maschile. Ancora oggi, infatti, spesso accade che gli uomini si sentano minacciati da donne troppo potenti o che guadagnino più di loro.
Una brillante commedia del 1963 che ironizza sul grande potere commerciale delle prime pubblicità televisive destinate, soprattutto, alle donne di casa.
La storia di una casalinga in carriera che si arricchisce con l’industria del sapone, una pellicola che fa sorridere tra battibecchi coniugali, divertenti equivoci e l’ineguagliabile allegria di Doris Day.
FUNNY FACE (CENERENTOLA A PARIGI)
Un “diavolo veste prada” degli anni 50
Per tutte le appassionate di fashion
Audrey Hepburn interpreta Jo, una bibliotecaria goffa e impacciata che viene notata da un fotografo rimasto colpito dal suo viso. Viene lanciata come modella per “Quality”, una nota rivista di moda americana, la ragazza va a Parigi per girare un servizio fotografico e si innamora.
www.moviepostrdb.it |
Audrey Hepburn dimostra con questo film di essere un’artista completa; notevole è, infatti, la sua abilità di accompagnare il grande Fred Astaire (qui quasi sessantenne) nel ballo e nel canto.
Il film è un divertente ritratto del mondo fashion degli anni 50, colorato, bizzarro e raffinato. I vestiti indossati dalla protagonista sono stati scelti con il prezioso contributo di Givenchy.
La rivista di moda al centro della scena è diretta solo da donne e questo è un segno dell’emancipazione femminile che stava prendendo piede in quegli anni.
“Un diavolo veste prada” degli anni 50 con una “Miranda Presley”(la direttrice della rivista di moda qui è l’attrice Kay Thompson) molto più soft , ironica con una grande passione per il rosa.
Una sfilata di moda a ritmo di tip tap, un trionfo di colori, canto, amore e allegria.
Un musical divertente e romantico con qualche scena melensa di troppo.
VACANZE ROMANE
Un viaggio turistico in vespa per le vie di Roma
La principessa Anna è in visita nella capitale italiana, annoiata dai rituali di corte e dagli impegni che il suo ruolo comporta, fugge nella notte dal suo palazzo. La ragazza cerca di rimanere in incognito ma incontra un giornalista che, dopo averla riconosciuta, si finge suo amico e le fa da guida per le strade di Roma sperando di ottenere un’intervista esclusiva ma alla fine, se ne innamora.
Un film del 1953 che fece vincere alla Hepburn l’oscar come miglior attrice.
Una delle prime principesse tristi del mondo cinematografico; le difficoltà della vita di corte scandita da cerimoniali e rigore sono state, infatti, oggetto di moltissime pellicole negli anni seguenti e ultimamente.
Anna storpia il suo nome in Ania per non essere riconosciuta, per confondersi tra la gente comune almeno per un giorno, per poi tornare a vestire i panni di monarca. La storia non si abbassa al clichè del lieto fine che tutti si aspettano ma si conclude con un sottile e geniale gioco di sguardi tra la Hepurn (Anna) e Gregory Peck(il giornalista) ; Anna abbandona il suo sogno, il suo amore impossibile e ritorna a Palazzo per adempiere agli impegni che il suo ruolo le impone con grande stile.
Il film è stato girato interamente a Roma e mostra tutte le sue più famose bellezze artistiche e non.
Un omaggio alla città eterna, una principessa a cavallo di una vespa ci guida in un viaggio alla scoperta della Roma degli anni 50.
la commedia romantica per eccellenza
La figlia adolescente dell’autista di una ricca famiglia americana si innamora di David, il figlio del padrone, un donnaiolo immaturo e scapestrato. Per fargli dimenticare questo amore impossibile, il padre la manda a Parigi a studiare l’arte della cucina. La ragazza torna dall’Europa dopo due anni trasformata in una donna di gran classe, il suo cambiamento non passa inosservato agli occhi di David e del fratello maggiore, il freddo Linus e entrambi si innamorano di lei.
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Commedia di Billy Wilder del 1954, più melensa e sentimentale rispetto ai suoi soliti prodotti. Ebbe quattro nomination agli oscar.
Una fiaba romantica degli anni 50 diventata un grande successo.
Un grande commediografo come Billy Wilder, due attori del calibro di Humphrey Bogart e Audrey Hepburn sono stati un mix perfetto per creare una delle commedie sentimentali più viste.
Audrey Hepburn nei panni della sognatrice Sabrina riesce a entrare, come in tutti i suoi film, nei cuori degli spettatori e diventare un’icona di stile da imitare.Un must di questa pellicola è, per esempio, il taglio di capelli sbarazzino con la frangetta che l’attrice sfoggia al ritorno dal suo viaggio a Parigi, molto moderno per l’epoca.
Nel 1995 è stato prodotto da Sydney Pollack un remake di questo film che però, non riesce a rendergli merito.
La scelta degli attori non poteva essere più azzeccata; persino la corporatura dei due principali artisti ben si presta all’interpretazione dei personaggi: la Hepburn fragile e leggiadra come l’ingenua e dolce Sabrina e Bogart , un uomo alto e dall’apparente sguardo serioso e intimidatorio come Linus, che cerca di nascondere i suoi sentimenti per la ragazza con rigore e razionalità.
Un classico del genere romantico che racchiude in se gli spunti per creare un intreccio sentimentale : l’amore impossibile per differenza di ceto sociale e l’interesse di due fratelli per la stessa donna, il famoso triangolo, due ingredienti fondamentali che fanno di questa una grande pellicola del genere.
Una cenerentola degli anni 50 con le ballerine ai piedi che viene salvata da un principe miliardario serio e impettito; una storia senza magie o sorrisi di troppo ma sicuramente con un finale da favola.
IL LOOK ANNI 70
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DUE PER LA STRADA
Un appassionante viaggio nel percorso di vita di coppia
Per tutti i romantici con i piedi per terra
Un architetto e sua moglie rievocano, durante il viaggio verso il sud della Francia , momenti dei loro dodici anni di matrimonio.
Un atipico “road movie” del 1975 : i protagonisti sono sempre in auto, per strada,il regista ha scelto la tecnica dei flashback per raccontare la loro storia. Tra passione, amore, tradimenti e litigi i due si trovano, con il passare del tempo, nonostante tutto, ancora insieme.
Una storia d’amore, un matrimonio raccontato senza tralasciare nulla, un film che parla di vita vera, di come le relazioni possano cambiare con il passare del tempo.
L’ambientazione è sempre la stessa ma i due da felici, poveri e innamorati all’inizio della loro storia, diventano ricchi distanti, tristi e insoddisfatti con il passare del tempo.
Audrey Hepburn è Joanna, la protagonista, la sua interpretazione è brillante tanto quanto il suo look composto da lustrini, tute superaderenti e occhialoni futuristici in perfetto stile anni 70.
Degna di nota è la colonna sonora composta dal grande Henry Mancini.
Le gioie e i dolori della vita coniugale raccontati in una pellicola poco conosciuta ma coinvolgente e romantica.
GLI OCCHIALI DA SOLE, IL TUBINO NERO, IL TRUCCO |
COLAZIONE DA TIFFANY
Una classe senza tempo
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Film indimenticabile che ha consacrato Audrey Hepburn a icona di stile e grazia. Holly è la protagonista, una Audrey Hepburn apparentemente svampita e viziata ma che in realtà vuole farsi un'altra vita, vuole scappare dalla vera identità: quella di Lulamy povera ragazza di campagna e così passa la vita nell'ozio e nel lusso alla ricerca di uomini ricchi e potenti che possano permetterle di vivere negli agi che lei tanto ama. Holly non è altro che una prostituta d'alto bordo ma la finezza e la sottiglezza con cui questo aspetto della sua vita appare nel film è veramente unico come solo nella Hollywood di quegli anni sapevano fare. Holly vuole essere libera non avere legami per non soffrire ma alla fine dovrà arrendersi all'amore per il vicino uno scrittore squattrinato che fa il gigolo per una ricca signora per sopravvivere. Tutto di questa pellicola è diventato cult e icona di stile dalla famosa immagine di Audrey con il cappello a tesa larga, i grandi occhiali scuri e il bocchino all'impermeabile da lei usato nella scena finale. A fare il successo di questo film non sono solo i costumi e la bella sceneggiatura ma sicuramente la grande Audrey Hepburn la sua leggiadria nel muoversi, nell'esprimersi, la disinvoltura con cui indossava quegli abiti sono inimitabili;lei sembrava una ballerina che con leggerezza danzava in punta di piedi seguendo le note di di "moon river ".
EVA CONTRO EVA
Una commedia dentro la commedia
Sei oscar veramente meritati per questo film geniale per i dialoghi e la brillante recitazione di Bette Davis. La traduzione italiana "Eva contro Eva" dell'originale "all about Eve", anche se criticata da alcuni perchè non letterale trovo, invece, che rispecchi a pieno la trama del film.La lotta tra due donne: l'una Margot, famosa attrice di successo al culmine della sua carriera e Eva più giovane e carina ragazza che spinta dall'invidia con astuzia e inganno cercherà in tutti i modi non solo di prendere il posto di Margot in teatro ma di sostituirsi completamente a lei anche nella sua vita privata recitando una parte nella parte si fingerà sua devota ammiratrice per poi tradirla alle spalle.
Film pieno di frasi d'effetto ; diventa difficile distinguere il reale dalla finzione tanto vi è "pathos" nelle attrici, ma il senso è ben chiaro: quando si ha successo e si è felici bisogna sempre guardarsi le spalle da chi ci invidia soprattutto oggi, quasi ottant'anni dopo, dove di "Eve" pronte a ingannare per prender il posto di qualcun'altro ce ne sono davvero tante!
Film pieno di frasi d'effetto ; diventa difficile distinguere il reale dalla finzione tanto vi è "pathos" nelle attrici, ma il senso è ben chiaro: quando si ha successo e si è felici bisogna sempre guardarsi le spalle da chi ci invidia soprattutto oggi, quasi ottant'anni dopo, dove di "Eve" pronte a ingannare per prender il posto di qualcun'altro ce ne sono davvero tante!
io adoro sabrina!!! lo vedrei sempre e ho adorato il libro!!
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