IL CAVALIERE OSCURO
IL SECONDO CAPITOLO “MALEDETTO”
DELLA TRILOGIA DI NOLAN; UN VIAGGIO
INTROSPETTIVO NEL LATO OSCURO DELLA
PSICHE DELL’UOMO PIPISTRELLO E DEI SUOI NEMICI
PER TUTTI QUELLI CHE VOGLIONO VEDERE UNA STRAORDINARIA E
AGGHIACCIANTE INTERPRETAZIONE DEL JOKER DA PARTE DI HEATH LEADGER POCO PRIMA
DELLA SUA MORTE
Dopo l’arrivo a Gotham City Batman si è
dato da fare per catturare i criminali .
Questa volta si trova a dare la caccia a Joker un singolare pazzoide
senza scrupoli con il volto dipinto come un pagliaccio che porta in città paura
e disordine. Aiuteranno Batman nella sua impresa il fedele tenente Gordon e il
procuratore distrettuale Harvey Dent che nasconde una duplice identità.
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Il Joker di Leadger è un cattivo unico e misterioso con una
personalità poliedrica e una spaventosa espressività. L’attore, reso
irriconoscibile dalla maschera di trucco,
sfodera inquietanti slabbrati sorrisi
da clown; è un pazzo
perverso con una sua macabra ironia, è un cattivo veramente cattivo che fa paura e
fa emergere le ansie e le angosce più profonde.
Alcune scene sono veramente emotivamente forti,
violente tanto che sembrano oltrepassare lo schermo e portare lo
spettatore a uno spaventoso incontro con un ironico mostro dal viso
dipinto.
Per questa performance Leadger è stato premiato con l’oscar
postumo alla sua morte.
La pellicola ha vinto anche una statuetta per il montaggio
sonoro.
Nel cast confermato Christian Bale come Batman, paladino
della giustizia. Un eroe cupo e ancora tormentato dal passato e dalle sue
paure.
New entry il personaggio di Harvey Dent interpretato da
Aaron Eckhart, una figura chiave nei fumetti di Batman.
Un angosciante faccia a faccia tra l’oscuro cavaliere di Gotham City e il suo nemico mascherato per
eccellenza: il joker. Una guerra della
psiche tra eroe e anti- eroe, un thriller dark e introspettivo.
Finale epico e romantico della saga vampiresca
Ultimo film della saga tratta dai libri di Stephanie Mayer e forse, il migliore.
Finalmente Bella abbandona l'immagine di ragazzina infelice, fragile e tormentata per vestire i panni di una moglie e madre vampira forte, sicura di sè e addirittura spiritosa!. Non è più lei a dover essere difesa da Edward ma la loro figlioletta Renesmee metà umana e metà vampiro; lupi mannari, vampiri da tutto il mondo e la famiglia Cullen al completo cercheranno di proteggerla.
Colpi di scena, flashback inaspettati, avvincenti scene di battaglia e qualche vampiresca battuta qua e là, rendono questo film meno dark e più legggero dei precedenti.
L'amore e l'unità della famiglia è al centro della scena, Edward e Bella sono innamorati, vivranno veramente per sempre e chissà...magari anche felici e contenti.
MAGIC MIKE
Un racconto sul mondo degli spogliarellisti senza troppe pretese
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La trama è stata ispirata dalla vita dell’attore, ex- spogliarellista, Channing Tatum. Racconta la vicenda di Mike, un ragazzo intraprendente che di giorno fa l’operaio e di notte lo stripper, un lavoro ben retribuito che potrebbe aiutarlo a realizzare il suo sogno di mettersi in proprio e fabbricare mobili. Un giorno conosce Adam, un diciannovenne in difficoltà, Mike decide di aiutarlo, lo porta agli spettacoli e gli insegna il mestiere. Quest’incontro cambierà la vita di Adam che diventerà un idolo delle donne.
Nel cast oltre a Channing Tatum che interpreta Mike c’è anche un altro volto noto:Matthew McConaughen che ben si adatta alla parte con il suo curato fisico da surfista californiano che non manca di sfoggiare con orgoglio in ogni occasione.
La storia è originale, fa conoscere i retroscena spesso difficili del patinato business degli “uomini oggetto” ma non affascina, non coinvolge lo spettatore.
La pellicola, nel complesso, non è un granchè, sembra più uno show che una produzione cinematografica: tanti, troppi balletti sexy, uomini sudati e fisicati in posizioni equivoche e poco spazio per la recitazione.
Un film dedicato al pubblico femminile, machi muscolosi, mostrano il loro fisico statuario e si esibiscono in azzardate coreografie per la gioia delle signore.
Il racconto di Mike, Magic Mike, una star degli stripper ma un attore che qui, di magico ha veramente poco.
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L’ultimo 007 ha incassato soltanto nella prima settimana la cifra record di 6.150.000 euro pari a 873.000 biglietti venduti.
Sam Mendes con questo film celebra degnamente i 50 anni di 007 rinunciando ai soliti clichè prevedibili creando un film nuovo, un nuovo Bond. 007 appare stanco, invecchiato e tormentato dal passato. Daniel Craig interpreta un ruolo diverso da quello dell'affascinante Sean Connery o del carismatico Pierce Brosnan: in Skyfall, come dice il titolo, 007 "cade dal cielo", cioè cade l'immagine di eroe che tutto può, che con un clic della penna aziona una bomba e vengono svelate le sue debolezze ed il suo passato.
Per la prima volta le "bond girls", ragazze bellissime e intriganti che sono state sempre al centro della scena in questi 50 anni, sono marginali; niente bellezze da togliere il fiato, nessuna storia d'amore, solo banali flirts. L'unica donna che l'agente segreto dovrà proteggere è M, il suo capo, che sarà in pericolo di vita. Niente gadget superaccessoriati, solo pistole e coltelli, l'unico riferimento al passato è il ritorno della mitica Aston Martin d'epoca usata nei primi film della serie. Scene d'azione mozzafiato, un cattivo psicopatico come Javier Bardem e la genialità di creare questo "nuovo" Bond meno eroe e più reale fanno di questo film un ponte fra il passato e il futuro, in cui elementi vecchi e nuovi sono sapientemente mescolati per creare la degna evoluzione di 007.
IL CAVALIERE OSCURO IL RITRONO
Batman Dark e psicologico
Il Batman di Nolan non ha precedenti: non è l'eroe impavido che combatte il male di Ghotam City che immaginavamo da bambini leggendo i fumetti, è un uomo che soffre, che ha paura, che cova dentro di se' la rabbia per le ingiustizie ....è umano non un supereroe. All'inizio del film Batman fallisce, sbaglia ma poi, spinto dalla rabbia, si rialza, viene messa in mostra la fatica che deve sopportare per compiere il proprio destino. Viene a galla l'emotività dei personaggi; non viene inscenata solo la lotta del bene contro il male, ma ogni personaggio, anche fra i cattivi, ha una storia dolorosa che l'ha portato a essere quello che è e così abbiamo, per esempio, una Catwoman che è diventata una ladra spinta dalla povertà e dall'altra parte un poliziotto che ha a cuore il destino dei bambini orfani perchè lui stesso lo è stato... .
Il cavaliere oscuro fa riflettere: le diverse reazioni a una situazione di sofferenza determinano l'appartenenza al mondo dei buoni e dei cattivi, solo una sottile linea li divide, le scelte determinano da che parte stai ma non è mai facile: questo sembra essere l'insegnamento.
Batman dark e psicologico pieno di spunti di riflessione e di umanità, questa la novità: i personaggi dei fumetti sono umani, hanno una storia, dei sentimenti. L'unica pecca del film è forse la durata eccessiva (165 minuti) rispetto ai precedenti, il regista avrebbe ottenuto, forse, una maggiore attenzione dello spettatore tagliando qualche scena.
COSA ASPETTARSI QUANDO SI ASPETTA
Aspettatevi una delusione
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Mettere nel cast attori famosi come Cameron Diaz e Jennifer Lopez non è bastato per fare di questa una commedia riuscita ed è purtroppo, il problema di molti film di questo genere: se non sono più che ben studiati, con dialoghi esilaranti e divertenti vengono dimenticati, diventano film visti in tv perchè non c'è nient'altro di interessante o al cinema per una scelta non troppo meditata. Se siete dei fan di Gossip Girl tra gli attori c'è l'affascinante Nathaniel Fitzwilliam (meglio conosciuto come Nate nella serie televisiva, qui nei panni di un ragazzo che, per errore, mette incinta un'amica) ma nonostante il suo bel faccino, il ragazzo è ancora troppo acerbo e impacciato per prendersi il merito della visione di un film scadente da parte del pubblico femminile solo per contemplare il suo bell'aspetto e i suoi occhi blu da dolce principe azzurro.
In conclusione non basta un cast conosciuto per far decollare una commedia e questa proprio ve la sconsiglio a meno che non abbiate niente di meglio...!
DARK SHADOWS
Film gotico e goliardico in perfetto stile Tim Burton. Barnabas Collins figlio di proprietari di un azienda ittica nel Maine, nell'800 intreccia una breve relazione con la cameriera Angelique che si innamora di lui ma non ricambiata lei, che è una strega, per vendicarsi uccide i suoi genitori, lo trasforma in vampiro e lo rinchiude in una cassa. Dopo quasi 200 anni Barnabas si risveglia e si trova catapultato in un nuova epoca conoscerà i suoi discendenti e scoprirà che anche Angelique, sotto altro nome, è ancora viva e innamorata di lui...e i colpi di scena non mancheranno. L'eccentrico regista sceglie per il cast di questo film di far recitare ancora (come in tanti altri) la moglie nei panni di una svampita psicologa alcolista e johnny Depp immancabale ormai nei suoi ultimi film. Barnabas Collins alias Johnny Depp è, non solo il protagonista ma la colonna portante della scena la genialità del personaggio non sta tanto nella recitazione, quanto nella sua gestualità e nell'espressività. Anche questa volta Johnny Depp ha accettato la sfida di cambiare la sua immagine drasticamente con il trucco ( indimentacabile è la sua trasformazione in "Edward mani di forbice"). L' attore pecca forse un po' di ripetitività nei personaggi che decide di interpretare ( sempre svampiti, al limite della parodia) ma non gli si può negare il merito di avere il coraggio di mostrare una grande abilità interpretativa degna dei migliori attori del film muto senza dover esibire un bel faccino o muscoli da palestrato come altri attori, magari comunque di talento ma che non accettano una sceneggiatura se non viene messa in mostra la loro parte migliore. Anche gli altri personaggi sono degni di nota Burton; prendendo spunto dall'omonimo telefilm degli anni 60, ricrea una sorta di eccentrica famiglia Addams nei discendenti del vampiro.Come in ogni suo film non mancano le stranezze dalla nonnina spiritosa, alla ragazza lupo, niente ha senso o tutto ha senso nelle sue sceneggiature dipende dai punti di vista, bisogna essere disposti a entrare nel suo mondo il mondo Burtoniano del non senso, del cappellaio matto dei registi.
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